Miti e leggende della Sicilia

con il suggerimento di mio marito ho trovato su facebook una pagina con delle bellissime leggende della Sicilia che qui posterò.

ROSEMARINE E IL PASTORELLO DI MASCALI

Sulle pendici dell'Etna viveva una bellissima ninfa che si chiamava Rosemarine. Di lei si innamorò il pastorello Mascali che faceva pascolare le sue pecore nella vallata dove Rosemarine passeggiava tra palme e ruscelli.

Rosmarine ricambiava questo bellissimo sentimento e diprezzava le avance di Vulcano, il dio del fuoco.

Vulcano, come abbiamo già scritto precedentemente, aveva la sua officina dentro il cratere e quando i ciclopi erano al lavoro, per creare le armi per gli dei, provocavano le eruzioni e i terremoti che facevano spaventare gli uomini.

Vulcano, saputo che Rosemarine era innamorata di un pastore, preso dalla gelosia gettò addosso a Mascali un pugno di lava incandescente e lo incenerì.

Rosemarine, quando vide che il suo amato pastorello era morto si gettò nella lava scomparendo per sempre.

Nella zona in cui il pastorello fu ucciso, nacque un borgo, ormai paese, che porta il nome di Mascali.

Nel 1928, un'eruzione distrusse il borgo di Mascali, tutto fu raso al suolo tranne una palma, quella che si dice sia Rosemarine....

LA NINFA FITALIA E IL SUO TESORO

Sicilia
La ninfa Fitalia e il suo tesoro

In una zona della Sicilia orientale, non si sa bene dove, viveva una ninfa bellissima di nome Fitalia.

Fitalia oltre ad essere meravigliosa, ammaliante e buona, era molto ricca (uomini, la donna giusta per voi!).

Un giorno, mentre faceva il bagno in un lago, assieme alle sue schiave, la vide un satiro che la volle a tutti i costi. Si innamorò perdutamente della bellissima ninfa, ma, essendo il terrore di tutta la contrada, la fanciulla ebbe paura e scappò.

Scappando portò via con se tutti i suo ori e le sue gemme e si rifugiò in un foltissimo noccioleto.

Lì scoprì una grande roccia dove costruì la sua reggia. Sotto la roccia nascose un tesoro di gemme ed oro.

Il tesoro fu incantato e mai più ritrovato.

Dopo la scomparsa della ninfa nessuno è mai riuscito a trovare questo magnifico tesoro.

Si dice lo custodisca un moro con il viso nero come il carbone, gli occhi bianchi come la calce e le labbra rosse come il fuoco. Se qualcuno si avvicina a quella roccia pare che il moro cominci a miagolare come un gatto e ruggire come un leone inferocito.

La zona dove la ninfa si stabilì venne chiamata appunto Fitalia, in seguito, San Salvatore di Fitalia, comune del messinese.

Che belle queste leggende...chissà se esiste davvero il tesoro di Fitalia, grazie Susie.